Oggi vi parlo di vino, pur essendo astemia; vi parlo di colline, pur abitando in pianura; vi parlo di zolle e nuvole pur non sapendo coltivare la terra, vi parlo dell’estasi che provo nell’unire questi tre elementi. Vi parlo di Langhe e vi parlo di genetica, di quell’attrazione magnetica verso la terra a cui mi hanno educato o forse che io ho assecondato.
“Dopo aver esaurito quel che t’offrono affari, politica, allegri simposi, amore e così via – e aver scoperto che niente di tutto ciò alla fine soddisfa o dura in eterno – che cosa ti resta? Resta la Natura; portar fuori dai loro torpidi recessi le affinità tra un uomo o una donna e l’aria aperta, gli alberi, i campi, il volgere delle stagioni – il sole di giorno e le stelle del firmamento la notte”
Whitman scriveva così, chiavedistile umilmente concorda.
Vini, tartufi, colli, osterie, cantine, tessuti. Fermarsi lungo la strada romantica delle Langhe , perdersi e ritrovarsi ad Alba, città dalle cento torri. Se cercate il centro non chiedete di Via Vittorio Emanuele ma siate albesi fino in fondo: Via Maestra è il centro nevralgico del nuovo e dell’antico mondo: passeggiate tra Missoni, Luisa Spagnoli, Furla e Brian&Berry Milano; gli altri vanno e vengono con le prime folate di vento. Seduti ai tavolini del VinCafè godetevi il miglior aperitivo di Alba, sorseggiate una favorita e guardatevi attorno: il mondo beve accanto a voi e vi odierete ripensando a quali ricche chiacchierate potreste fare se solo aveste fatto molte più ore di conversation con la vostra teacher.
Riprendete la macchina e girate, perdetevi, fermatevi e gustate, annusate, toccate quella terra che con maestria viene curata e lavorata, infine cercate un luogo dove stare bene.
Chiavedistile non vi propone i più grandi e famosi Hotel 5*****, chiavedistile cerca, scova e prova i gioielli, quelli con carattere e cuore. Dimenticate camere perfette ma anonime e stelle michelin, dimenticate giri di soldi senza fine: parlo alle persone che amano il bello per l’emozione che trasuda, parlo a tutti coloro che cercano il particolare, parlo a chi arriva a casa e fa i conti con le bollette ma non per questo vuole rinunciare al piacere di una vacanza fuori dal comune.
Per questo e per molto altro ancora chievedistile suggerisce a chi si ferma in quello che è diventato Patrimonio Unesco, la Cà del lupo a Montelupo Albese: da qua si mescolano zolle e nuvole in un paesaggio che tutto il mondo ci invidia.
Grazie ad un progetto dell’arch. albese Demaria e ristrutturazione dell’arch. Ginomario Bemer, Cà del Lupo diventa uno stile di vita. Camere Deluxe e suite con vista, parquet che ti avvolge, bottiglia di vino al tuo ingresso, colazione con vetrata e prodotti bio a km0, pasticceria rigorosamente fatta in casa. Una piscina esterna immersa nel verde ed un ristorante da non perdere – prenotate l’ultimo tavolo in galleria e non sbaglierete.
Rapporto qualità\prezzo entusiasmante, ma ancora più entusiasmante sarà il ricordo che vi porterete a casa.
Chiavedistile